Della Grecia importa ancora? Me lo chiedo malinconicamente, mentre sfoglio pagine di notizie importantissime per noi, certo, e qualche dibattito magari meno fondamentale per le nostre vite.
La Grecia è vicina, troppo vicina, quindi finisce irrimediabilmente lontana. Il suicidio in piazza - tradotto in modo più diretto, un essere umano che si è tolto la vita per la disperazione, con tanto di biglietto-accusa in tasca -, il ferimento di un fotografo che riprendeva le proteste, i nuovi scioperi, i bambini poveri che crescono a dismisura.
Troppo vicino, per interessarci. Una sindrome che ci colpisce, da sempre. Siamo messi male, chiaro, ma non giustifica il disinteresse per un altro Paese, che non può diventare oggetto della nostra attenzione solo quando si tratta di programmare le vacanze.
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