Da residente decennale nel mio quartiere, dovrei opporre una serena resistenza al fascino di questa torre. Ma questo è il bello dei veri derby delle città. Si finge di litigare per stare insieme.
Approfittando del cielo blu, ho voluto tornare ai suoi piedi, fotografare e pregare. La torre millenaria di San Michele, gli angeli che sbirciano e vegliano. Mi piace quando svetta, senza orgoglio umano ma dolcemente consapevole della fede e dei miracoli che porta.
Le cammino attorno e respiro. Poi entro nella chiesa. Io sono legata a tre santuari a Busto, dove ho trascorso l'infanzia (e salutato mio padre), dove sono le radici della mia famiglia e dove risiedo.
Tuttavia, entro a San Michele. Qui fu celebrato il funerale del mio nonno, magari - scherzo dentro di me - un po' incavolato, perché lui voleva congedarsi nella sua basilica. Ma ormai abitava lì, e queste sono le regole.
E poi importa dove siamo nati, viviamo e ci congediamo? Certo, moltissimo. E anche per niente. Perché si può fluttuare tra due mondi, magari anche per l'eternità.
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