Siete pazze, pazze. Vi adoro. Oggi mi avete riportato il sorriso, dopo una serie di interminabili prove che hanno dovuto subire i miei nervi. Mi avete ridato il gusto del sogno. Avete gridato il nome della città dove sono nata e che scuoterei forte come voi, e che amo, in tutt’Italia.
Siete pazze… ma quand’è che abbiamo cominciato a essere così simili? Che vi siete insinuate nel mio cuore? Solo con le vostre forze, in un palazzetto dimenticato, in un angolo della città dimenticata. Ci avete pensato voi, anno dopo anno, a risvegliarci.
Siamo arrivati. Non voglio scendere, Yama. Non voglio
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