Brutta bestia, la cattiva coscienza. Domenica ho pensato che il giorno doveva essere propizio per la mia squadra. E per varie ragioni.
Una nascondeva un pensiero da carogna: un nostro avversario in altra serie aveva perso, dopo una serie di successi. Doveva essere di buon auspicio. E' un pensiero di cui potevo persino vergognarmi e che non ho messo nero su bianco. Dopo poche ore, però, noto che su twitter ho un follower legato alla squadra con cui dobbiamo tradizionalmente bisticciare.
I dubbi mi assalgono. Uno, in una crisi di sonnambulismo l'avevo scritto. No, pfui, controllo, sollievo. Due, mi hanno letto nel pensiero: si affaccia l'ipotesi in stile X Files e avverto un certo disagio.
Alla fine, opto per la più tradizionale coincidenza. E approfitto per salutare l'avversario. Chiaro che dobbiamo tenerci d'occhio e osteggiarci, altrimenti non c'è gusto.
Ma cribbio se ci mancate, voi e l'altro, rivale per eccellenza. Quando esistevano i derby, e ci divertivamo tantissimo. Se non volete venir giù voi (dai, scherzavo), aspettateci che un giorno vorremmo tanto arrivare lassù.
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