Il mio cappello parigino, pois bianchi come lentiggini di luce sul fondo scuro, ha affrontato ogni tempesta e anche questa.
Quando lo tolgo, ho sempre paura che fuggano anche i pensieri. Perché sono convinta che lì sotto si lascino andare e crescano meglio. Così levo il cappello con un gesto che qualcuno può scambiare di eleganza, ma è soltanto di prudenza.
Lo faccio volare, come una farfalla appesantita, e quasi centro il bersaglio. Ma mi piace anche vederlo cadere con un mezzo sorriso, come se volesse giocare ancora. Invece, ti devi addormentare, vecchio cappello comprato a Parigi, e anche voi pensieri rimasti fedelmente legati a me: fate almeno finta, in una notte in preda a brividi ed entusiasmo, cominciate voi a placarvi o dovrete afferrare indietro me.
Notte, con i pensieri stretti.
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