lunedì 22 aprile 2013

Troppa grazia, inglesi 2

In un mondo difficile, nella tappa verso la Scozia e la spedizione Scott avevamo scelto come unica sosta inglese una al confine, così per sicurezza. Molto al confine, Carlisle. E la fattoria - sì, quella che mi fa tradire le mie radici spirituali per l'Inghilterra - era conficcata in un luogo improponibile e irraggiungibile.

Non sono alibi che una donna adotta per mascherare il suo scarso senso d'orientamento. Mi ero fatta spiegare la strada, ma la sorellina e io non riuscivamo a trovare il bandolo della matassa.

Mi ricordo quel vagare, tornando a Carlisle in cerca di un'anima viva per strada che ci dicesse come fare a raggiungere la fattoria. Dopo vari tentativi e sguardi persi nel vuoto, abbiamo chiesto a un signore dedito al giardinaggio di fronte a casa sua in quel momento.

Lui ci ha guardato ed è rientrato in casa. Ecco, è questa la gentilezza degli inglesi? Il sangue era pronto a ribollire nelle vene, così come il motore si riavviava. Ma attenzione, l'uomo usciva e diceva: spiegarlo è troppo difficile, vi accompagno direttamente, seguite la mia macchina.

In un percorso bello e impossibile abbiamo obbedito, fedelissime dietro all'auto del signore gentile. Che una volta arrivato all'ultimo incrocio, ci salutava e rientrava alla base.


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