mercoledì 24 aprile 2013

Stanze che si riaprono

Talvolta, più potenti dei cassetti, si riaprono antiche stanze. Oggi è toccato a quella dove scrivevo svogliatamente la mia tesina d'arte, con l'elegante Antonietta che mi cercava i libri.

Lui, l'artista di casa e del mondo, era in un'altra stanza, ancora. Forse, ne potevo sentire il respiro. Avrei potuto. Ma ero giovane e impaziente, dovevo vergare quella tesina dannata e volevo scappare via da altre stanze ancora, anguste perché ci dovevo entrare e dovevo lasciarle quando altri volevano: la scuola dove scandivo "Another brick in the wall" in omaggio alle mie flebili ribellioni.

I quadri mi sbirciavano nella casa di Angioletto e Antonietta, due A intrecciate dal buon gusto, con la firma della terza a, l'arte regina. Ma io ero indifferente e scalpitavo. Mi sono sfuggite tante storie che vorrei piangere oggi.

Stanze che si riaprono e ora sono spoglie, tanto che sento un brivido.

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