Talvolta, più potenti dei cassetti, si riaprono antiche stanze. Oggi è toccato a quella dove scrivevo svogliatamente la mia tesina d'arte, con l'elegante Antonietta che mi cercava i libri.
Lui, l'artista di casa e del mondo, era in un'altra stanza, ancora. Forse, ne potevo sentire il respiro. Avrei potuto. Ma ero giovane e impaziente, dovevo vergare quella tesina dannata e volevo scappare via da altre stanze ancora, anguste perché ci dovevo entrare e dovevo lasciarle quando altri volevano: la scuola dove scandivo "Another brick in the wall" in omaggio alle mie flebili ribellioni.
I quadri mi sbirciavano nella casa di Angioletto e Antonietta, due A intrecciate dal buon gusto, con la firma della terza a, l'arte regina. Ma io ero indifferente e scalpitavo. Mi sono sfuggite tante storie che vorrei piangere oggi.
Stanze che si riaprono e ora sono spoglie, tanto che sento un brivido.
Nessun commento:
Posta un commento