Una bimba dolce, una bimba fortissima: solo più tardi ho scoperto questo segreto. Alle Bellotti tra i ragazzini che hanno assaltato festosamente noi del Tigrottino a caccia di autografi, stupendoci moltissimo, le bambine hanno scritto un capitolo ulteriore.
Due hanno chiesto a me e agli amici di firmare loro il braccio: eravamo titubanti, perché non sapevamo come l'avrebbero presa mamme e papà. Poi lei, che ci ha svelato l'arcano, porgendoci il braccio ingessato. E solo più tardi ho scoperto che aveva rotto il braccino da poco e stoicamente aveva sopportato il dolore, poi l'ospedale e l'ingessatura che dovrà tenere per un mese, ma non ha voluto mancare all'incontro.
Firmando le ho chiesto quando potrà levarsela. Il 18 maggio ha risposto con il suo sorriso forte, che raccontava ancora l'emozione per aver gridato forza Pro Patria.
Ah ragazzi, togliamo il gesso, togliamo le paure. Dobbiamo festeggiare con i nostri bambini.
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