Esco da un luogo, il cancello ancora sbarrato e mi blocco. Oltre ci sono occhi di gatto, rintanato tra due auto. Ci fissiamo nel buio, senza fiatare, come due animali che devono capire se possono convivere in un oscuro mondo.
Non mi sento a disagio, in un comportamento così poco umano, perché faccio come lui e siamo le uniche creature quaggiù. Finché sento arrivare auto in corsa e mi assale la paura di distogliere il gatto dal pericolo. Mi muovo, dolorosamente umana ora, e lui è sparito,
Chissà perché mi sento quasi sola, con tutta la gente che gira intrappolata nelle scatole metalliche. È solo entrando nel mio cancello che sobbalzo: un gatto che sta fiutando discretamente il sacco dell'immondizia nella casa accanto. È simile a lui, forse è lui schizzato fin qui, a chilometri di distanza.
Illusione felina che rende l'umanità meno penosa.
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