E se avessi potuto scegliere da chi fermarmi per ascoltare, avrei scelto te, vecchio stampatore.
Tanti mi parlano, senza preoccuparsi della consistenza della mia corazza. E tanti mi ascoltano, immersi in se stessi. Tu mi hai ascoltato prima che me ne accorgessi; non c'è una mia parola che sia andata perduta, nemmeno quelle che non ho potuto dire.
Quando mi hai avvicinata, ho sentito prima l'orgoglio che qualcuno mi ascoltasse. Poi la commozione come figlia di un tessitore. Di più, di un mago che permetteva ai tessitori di fabbricare meraviglie. Questo aspetto ha preso il sopravvento e mi ha inondato di sensazioni rare.
Poi ti ho ascoltato. E già da una frase ho imparato cose che nessuno mi aveva detto. Forse non le ritenevano importanti, ma tu sì. E quindi io.
Sei la prima persona che ho incontrato, e non lo sai, ma anche questo aveva un senso.
Così ti dico: se avessi potuto scegliere da chi fermarmi per ascoltare, avrei scelto te.
E l'ho fatto, e lo farò.
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