L'ho rifatto: mi sono infilata nel tunnel verde, stretto tra siepi e ondeggiante verso il precipizio. Niente di eroico, vi assicuro. Ma da sempre lo sbircio e scelgo la via più facile.
Qualche tempo fa un bambino mi ha detto: ma cosa c'è lì? E mi ha intimato: andiamo. Io con il mio sciocco freno a mano tirato, scuotevo la testa. Allora lui mi ha afferrato la mano e mi sono lasciata trascinare. Per me era la prima volta che mi avventuravo, appunto, nella galleria verde e minacciosa ai miei occhi molto più infantili.
In queste ore, mi sono affacciata. Sprigionava aggressività primaverile e squadre di moscerini vi danzavano, mentre i ragni studiavano il da farsi. Sono partita e mi sentivo libera. Ma c'era una manina che mi teneva.
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