Di chi sono le luci più belle? Di una luna che ho perduto, di un aeroporto che ha dimenticato i fuochi artificiali? Un tempo mi sembrava l'illuminazione più bella del mondo. Poi sono tornata dal deserto e ho guardato il cielo: era spento, i colori impalliditi, le stelle disorientate.
Rivolevo quello scenario vero e aggressivo del Sinai, che mi faceva respirare la luce, anzi pulsava nelle mie vene.
Non sapevo darmi pace, finché lo sguardo si posò sul lago e sulla sua timidezza innaturale. Si era abituato a tutto, anche a quel clamore di luci. Perché non io, allora. Anche se a volte, per aiutarmi, nascondo lo sguardo nel buio del bosco.
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