Ti sfioro, spostando le nuvole con un tocco delicato. E se si rivelano proprio caparbie, ci infilo la testa e la scuoto forte, perché si allontanino o scendano sotto forma di pioggia.
Quando sarai libero, veramente libero, splendidamente libero, rimarrò lì a contemplarti senza una parola. L'ultima goccia sia una lacrima di riconoscenza.
Proprio tu, mi ricorderai che oggi non ho ancora pronunciato la parola grazie.
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