Immersa nelle sequenze di Infamous, mi sento così fortunata ad aver scoperto e amato Truman Capote.
Chi ha letto qualche volta questo blog, conosce la mia predilezione per i suoi lavori. Ma c'è anche un tratto di lui che ho particolarmente ammirato, ovvero la capacità di dedicarsi e approfondire, che ha dimostrato in tutta la sua potenza in A sangue freddo. Trasferirsi a lungo, immedesimarsi, riuscire a farsi raccontare... In una scena, una donna inizia così la frase: non dovrei dirlo... Poi, naturalmente, racconta tutto.
È il sogno di ogni giornalista, che sogno rimane per i più. Conosco però alcuni cronisti che hanno questo potere, proprio perché sanno fermarsi, condividere e far aprire i cuori.
Senonché nel film una delle scene più belle per me è quando uno dei due uomini condannati per lo sterminio di una famiglia si ribella e dice a Truman: io non sono un personaggio.
Sono un uomo. Una persona. Merito rispetto, persino in questo momento, persino se non l'ho dato. Truman reagisce, ma così lo trasmetterà. Come l'essere umano che è.
Nessun commento:
Posta un commento