Lo stupore, la rabbia, la gioia. Mi è tutto estraneo, da piccola anarchica pacifica e preoccupata dalle storie dolorose che ogni giorno incontra, pur tra altre di speranza, Tuttavia, mi interrogo soprattutto sullo stupore, su come spesso non prevediamo ciò che sarebbe a portata di mano.
Insomma, basterebbe fare la spesa meno di fretta e ascoltare due conversazioni, soffermarsi al bar davanti alla tazzina, approfittare di ogni angolo per ascoltare gli altri. Invece, spesso preferiamo stare chiusi nel nostro circolo, reale e virtuale, fino a convincerci che non solo quello sia il mondo giusto, bensì l'unico.
Ascoltiamo, followiamo (pardon), frequentiamo preferibilmente chi la pensa come noi, tifosi fino in fondo. E un pezzo di mondo ci sfugge, fino al prossimo risveglio.
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