Hai pianto fiumi di lacrime, e anch'io. All'improvviso so che tra i tanti motivi per cui sto soffrendo in questo momento, è che ti sento come un figlio.
Potresti essere mio figlio. E penso a quanto avrei sofferto nei tuoi dolori da bambino; penso a quanto poi sarei stata orgogliosa di te. E a quando ti avrei sgridato quella volta che sei uscito in modo infelice sul tuo avversario. E a come sarei stata fiera, quando hai chiesto scusa.
Tutti questi passaggi, li ho vissuti in realtà. Te l'ho già confessato: quell'estate ho vinto anche perché avevi vinto tu. E questo non lo può cambiare niente, neanche l'errore più devastante del mondo, la colpa più terribile.
Io fino a poco tempo fa non sapevo perché, ma avrei cantato comunque questa canzone "I'll be there for you", dei Bon Jovi, anche se è tra innamorati. Oggi capisco che la canto con il cuore di mamma.
Sarò lì per te. Non mi importa cosa dicono, non importa nemmeno cosa tu abbia fatto. Si paga per il male, e si viene ricompensati per il bene, in qualche strano modo.
Sarò lì per te. Te lo canto anche stanotte, e comunque andrà a finire. Prego per te, per i tuoi, per i suoi, per i bambini dai cuori infranti.
E questa, in qualche strano modo, è la nostra canzone.
Perché sei come un figlio, per il quale gioire e soffrire tremendamente.
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