Una fotografia scattata da Slash in movimento mi riporta alle tue immagini rubate. Rubate al tempo, ai tratti in auto dall'aeroporto al luogo da visitare per lavoro. Alla voracità nello scoprire il mondo, mitigata da quei minuti occupati per incontrare clienti, confrontarsi, riuscire a convincerli che niente era più bello di ciò che offrivi tu.
Un paesaggio, una chiesa, un monumento separati da un finestrino; gocce di pioggia a rammentarlo. Non toglievano niente, anzi davano l'idea di un rapporto tra te e il mondo circostante che ti chiamava. A volte separati da quel vetro, più spesso uniti dalla voglia di conoscersi.
Foto frettolose e magnifiche sparse sui luoghi dell'umanità.
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