martedì 19 febbraio 2013

Pecorino viaggiante

La valigia di Gianluca che lo aspetta fremente all'aeroporto in America, è un'immagine che merita un "mi piace" doppio. Ho collezionato viaggi separati dal mio bagaglio e a onor del vero non solo in Italia. Uno dei momenti peggiori è stato arrivare in Inghilterra, con tappa successiva in Scozia e stare senza ricambio per un paio di giorni: va anche ammesso che furono così gentili, da portarmi la valigia a casa.

In un certo senso, poteva accadere anche quando andò smarrita la valigia dalla Sardegna tanti anni fa. Non era una speranza, bensì il timore che arrivasse da sola a casa. Quando dovetti scribacchiare il contenuto, volevo più o meno piangere. Perché era mio vizio portare a casa sapori dai luoghi dove andavo, quando ancora volare non era così complicato tra regole e regolette.

Dentro, avvolta in modo perfetto e protetto, c'era anche una forma di pecorino. Per fortuna, due giorni dopo il bagaglio fu rintracciato. Altrimenti ce l'avrebbe fatta a sfoderare diaboliche zampette e a venire - anzi strisciare - a casa da solo, lo so. Pecorino viaggiante, per aria e per terra.

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