Non so se stiano bene queste due parole insieme, ma stanno camminando sul sentiero delle giornate. Senza troppo nevicare, incerta si congeda questo tunnel invernale.
Senza troppo credere, guidati dalle proprie, autorevoli certezze. Senza troppo pensare, tuffandosi in ciò che può divorare, mentre ci si potrebbe fermare, anche un attimo prima.
Senza troppo amare, perché alla prima incomprensione ci si può spezzare. Un periodo definito spesso relativista, che si comporta spesso da assolutista.
Senza troppo gridare. O forse no, l'urlo è coerente e in abbondanza.
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