domenica 24 febbraio 2013

Ul frègiu e i ràti

Chi si delizia, chi si irrita. Ma è umano, quel rimanere bambini oltre le razionali abitudini, spalancare la bocca davanti alla neve e fotografarla in tutti i modi immaginabili, no? Esponendo poi con orgogliosa gioia i propri trofei.

Io addosso cascarci, rimproverarmi, sprofondare ancora nel bianco entusiasmo. Anche se mi riportano al pragmatismo i proverbi tramandati dai miei concittadini Grampa e Giavini.

Uno in particolare, piacerà a chi detesta i conversatori meteo. Ul frègiu e ul coldu i u mangian non i ràti. Insomma, il freddo e il caldo non vengono mangiati dai topi, ovvero prima o poi il tempo cambia. Banale quotidiano, in grado ancora di meravigliare.

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