martedì 21 aprile 2020

Chi legge dentro la maschera

Per una persona con la voce già tenacemente bassa, la maschera può rappresentare un'insidia.

Può alzare la voce?

Scusi, me lo dicono da una vita, ma io uso il volume che posso e a volte - lo ammetto per nulla reticente - che voglio.

Allora si scusano gli interlocutori, specialmente nei negozi, e un farmacista ha sospirato: poi non si vede nemmeno il movimento delle labbra.

È vero, un po' come nei messaggi scritti non si colgono le sfumature, le emozioni. Tutto è intrappolato in parole che stentano pure a uscire, soffocate da questa barriera.

Ma poi, quando ci troviamo a un bivio, uno di quelli dove la cagnolina punta inesorabilmente verso la direzione proibita, io le dico: no. E siccome di solito questo non basta, perché lei ci deve provare ancora, da contratto, faccio quella smorfia che la fa capitolare, generalmente.

Solo un impercettibile movimento delle labbra e immediatamente mi rimprovero: che scema, ho la maschera, lei non può vedere.

Invece, la cagnolina alza il musino e quasi annuisce, poi fa dietrofront.

C'è un'umanità che si copre il volto dell'anima, costretto da altri o se stesso. E c'è chi ti legge dentro la maschera, con rara umanità.

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