Li hanno riscoperti come i giochi e io mi soffermo a gustarne un po'. Persino l'amaro nascondino, quello in cui mi distinguevo per scarsa solerzia, adesso ha un gusto invitante.
C'è una bimba, però, che non l'ha capito bene o forse non lo vuole capire. Tocca a lei scandire i numeri, mentre gli altri cercano il proprio nascondiglio. Ma si gira, fa pasticci e viene redarguita, senza asprezza.
Un bambino le grida garbatamente:
Non puoi guardare, mentre stai contando.
E mentre la frase si disperde (e lei sbaglia, ancora), io mi domando come facciano i bambini, a saperne così spesso più di noi.
Noi che siamo di frequente immersi nella conta dei giorni, e così non guardiamo. Non guardiamo cosa ci ha portato fino a qui e a che cosa siamo condotti.
Smetterla di contare, consapevolmente, per poter ricominciare. Voltarsi e scoprire che qualcosa si è nascosto, ma forse è bene anche non trovarlo più. E invece noi ci siamo, giocosi e battaglieri.
Nessun commento:
Posta un commento