Con l’alba scivolata via, scorgiamo l’amica gatta seduta in mezzo alla strada. Indossa un’aria risoluta, come una dichiarazione di ribellione: se qualcuno si deve spostare, be’ quello non sono io.
La sua fermezza viene ripagata, a passare più vicini siamo noi e le porgiamo le dovute riverenze. Sul viale anche un merlo prova a compiere il medesimo gesto, non attenuato dalle esili zampette. Ma quando arriva un’auto solitaria, si alza in volo con prudente anticipo.
Infine, ci siamo noi, che vogliamo provare quella sensazione di non poter essere messi da parte da nessuno.
Io non mi sposto. Piantiamo le nostre zampe sull’asfalto silenzioso: attorno il vuoto e ci sembra di aver riguadagnato spazi strappati. Non vogliamo occupare nulla, questi spazi sono di tutti: vogliamo essere liberi.
Una libera fermezza, che vuole rimanere dentro di noi. Auguri
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