Tra i cocci ho camminato ancora di più in queste ore, vacillando alla domanda "come state?".
Finché ho incontrato dall'altra parte del filo (per usare una vecchia espressione, che pur mi piace per quel tenerci legati) qualcuno che sui cocci aveva camminato davvero. E me l'ha detto a metà telefonata, intrapresa su tutt'altro argomento.
Due settimane in una stanza a combattere il virus, lontano da casa, da ogni certezza. Sono trascorse poi tre settimane da quando è potuto uscire e io mi stupisco della voce.
Vigorosa, esplosiva, come se non trattenesse tutta l'energia per riprendersi la vita, ma la lasciasse fluire e anzi la condividesse.
L'energia tra i cocci, si trasforma in ali, generosa.
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