giovedì 2 aprile 2020

Ognuno conosce qualcuno

Ognuno conosce qualcuno: questa frase, l'avevo già sentita.  In Israele, nel 2001, perché ognuno conosceva qualcuno che aveva perso un suo caro in un attentato.

E non metto muri e confini, perché una vita è una vita e basta. Accadeva per la violenza senza fine e perché è una terra piccola.

Solo che adesso la vedo stampata lì, sul New York Times, quella frase.

Everyone knows someone.

Non mi sembra più vera, perché ce l'avevo già impressa nel cuore, eppure mi trasmette la forza dello sguardo rivelatore di un bambino. Questo virus che attraversa tutte le vite, perché ognuno - anche colui che nella sua sfera più intima è scampato - conosce qualcuno che ne è ferito. È come se fossimo diventati una terra minuscola, un villaggio dove tutti siamo raccolti in attesa di un abbraccio che non può arrivare.

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