domenica 26 aprile 2020

Profumando di pane

Poi stendono sul cielo certi panni grigi che riflettono l’asfalto tra di noi. Vago nell’alba mancata e anche in un giorno speciale come questo, tu non ci sei.

La pace in questi tempi malati diventa vuoto, mentre camminiamo fuori da una notte priva di sonno e direzioni. In questo perdersi, si posa ad un tratto il profumo del pane che esce dalla finestra del fornaio.

Basta un profumo così, per nascondere questo vuoto, almeno un poco. Adesso arriverà anche la tua torta e io proverò a sorridere.

Profumando di pane, riparto come se avessi una meta.

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