venerdì 24 aprile 2020

Fermi come i muri

Quei duecento metri di relativa libertà cambiano volto più di quanto si voglia ammettere, quando sono tutto il tuo spazio. Incredibile poi che a un tratto mi conquistino per un elemento di fissità.

I muri. I manifesti mi raccontano che qualcosa si è spezzato e ciò che ne rimane, sembra quasi guardarci, più spaesato di noi. Per la prima volta scorgo la locandina di un film che non avevo mai visto: a quanto pare, mi aspetta invano da due mesi. Concerti inesplosi, feste rimaste sospese, locandine elettorali.

Persino un manifesto funebre mi ricorda un'altra vita: quella in cui potevi dire addio.

Fermi, anche i muri.

Fermi come i muri, non vogliamo essere. Non lo voglio, davvero. 

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