Fatto sta che stamattina sei riuscita a stupirmi ancora. Nel deserto urbano il tuo canto fitto ci ha spinto a correre fuori non solo senza ombrello come è nostra consuetudine, ma senza neanche coprirsi con il cappuccio. Come una sirena che ci invitava a tuffarci nella vita, ma senza fregare nessuno.
Perché quando ho toccato i capelli sotto il grande pino, mi sono resa conto che non ero inzuppata. Nemmeno la cagnolina.
Come se tu fossi così parte di noi o ti sei annidata nella nostra anima, sussurrando un canto che deve restare solo dagli incubi. Sì, la pioggia che si crea il suo nido nell’anima.
Nessun commento:
Posta un commento