mercoledì 15 aprile 2020

Sotto sotto Verdi

Sotto sotto, Verdi mi prende sempre per mano, senza ubriacarmi di certezze.

E quel cattivone di Attila ha incrinature che lo rendono così esaltante, oltre ogni marcia vittoriosa.

Sotto sotto, dalle storie di cui conosco il finale non riesco a schivare il dolore.

Sotto sotto, sono a teatro e sto ascoltando l’opera, senz’ansia di ritrovare il palco, perché sono sempre  rimasta qua.

Sotto sotto, ho ascoltato tutto, ma non mi è venuta voglia di parlare. Ascolto le ultime voci, perdersi per l’umanità.

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