venerdì 17 aprile 2020

Senz'oltre

Su un treno mi è parso di essere salita ieri, forse perché ne ho afferrati tanti in questi anni. E non mi chiedo quando prenderò il prossimo. Non importa.

Un’amica saggia ci ha chiesto di esprimere con una parola come ci sentiamo ora e io non ho scelto un aggettivo. Ho sentito che una parola si avvicinava e l’ho lasciata entrare, curiosa.

Oltre.

Mi sento oltre. Chiusa in casa senza confini. Reclusa non prigioniera. Perché c’è un oltre che mi ha già aperto la porta, pur non facendo le presentazioni.

Presto potremo essere senza molte cose: già qualche privazione, l’abbiamo assaggiata. Basta che non siamo senz’oltre.

Io, oltre, mi sento ancora.

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