"Tutta Gattinara, in silenzio, ha già fatto sapere che ci sarà".
Così finisce un articolo della Stampa, dedicato all'ingegnere ucciso in Nigeria. Poche righe che descrivono l'affetto, la compassione e la dignità, quest'ultima rafforzata da quei due termini accostati e protetti dalle virgolette "in silenzio".
Abbiamo perso un nostro connazionale. In una maniera ancora più assurda, che accende mille interrogativi e rabbia, anche su di noi come Paese e su quanto sappiamo muoverci nel mondo. Elefantino, pure poco considerato, questa nostra Italia, e non da oggi. Ce lo siamo detti tante, troppe volte.
Speriamo che almeno la dignità di Gattinara e della famiglia di quest'uomo - ucciso senza un perché, un uomo che mai aveva fatto del male a nessuno - sia contagiosa. Speriamo che almeno ci sia la decenza, nel momento dell'addio, anche da parte di chi ha la tentazione di strumentalizzare.
Ormai lui non c'è più, e certo bisogna ricostruire l'intera vicenda, in profondità, perché lo si deve a questo nostro connazionale e ai suoi cari.
Ma nel momento dell'addio stiano zitti un po' di politici, e lascino che tutto avvenga con decenza. Chiediamo solo quello: andate ad azzuffarvi su altro. Anzi, se potete proprio andarvene, grazie.
la dignita dell'uomo ha un valore intrinseco e non un valore relativo... ogni uomo ha diritto al rispetto incondizionato... oggi il nostro connazionale ne ha diritto più che mai. Grazie Malù per averlo ricordato a tutti noi.
RispondiElimina