venerdì 23 marzo 2012

Voglio l'articolo 228

Vorrei un articolo 228, e se c'è già chiedo scusa e imploro imminente modifica. Oppure invoco un articolo 228bisterquater e chi più ne ha più ne metta.

Dev'essere un articolo pro leggerezza. Leggerezza vera. Perché in ogni angolo si insinua rompiscatolissime questa pesantezza, questo procedere in modo elefantiaco, questo trovare 100 mila passaggi per arrivare a una decisione nel pubblico e nel privato.

Un articolo che smantelli tutti i meccanismi arrugginiti di questo povero Paese, veloce solo nel perdersi di vista.

Tipo: una scelta sul posto di lavoro va presa entro un'ora (e siamo già pesanti), dopo un confronto di non più di tre persone (così c'è il dispari e nessuna partita patta) e chi non la rispetta, si occupa per tre ore di svuotare i cestini.


Un esempio, solo un esempio. Invece, il mondo del lavoro - pubblico e privato - continua a vivere nella sua pesantezza. E noi ci sentiamo sempre più vecchi, stanchi, e con un peso su stomaco e spalle che non capiamo.

Fuori l'articolo 228. Ora o mai più.

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