mercoledì 13 febbraio 2013

I nostri paesaggi e la testa chinata

I nostri paesaggi, rubati a un luogo caldo e addormentato o a uno selvaggio grazie ai brividi: ciascuno di noi ne ha uno, e più, nel cuore. Si sente portato verso una località che gli pare irresistibile e lascia indifferente un'altra. Quand'ero una ragazzina impertinente, dicevo a mio padre che io amavo i grattacieli, e l'opera dell'uomo: era ciò che mi faceva alzare la testa con orgoglio.
Lui, gentile, scuoteva solo la testa e nulla aggiungeva. Ma adesso ho imparato a chinarlo, il capo, per scrutare una bestiolina incerta, a piegarlo sulla spalla per ascoltare meglio un cinguettio e a inginocchiarmi  per ringraziare un fiore.
Buona giornata con i paesaggi che amate.

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