Mi son ritrovata a tenere accesa la tv, avvinta dal finale del Generale Della Rovere, il film dal triplice marchio geniale Rossellini, De Sica e Montanelli.
Che brividi, di dolore e persino di una strana gioia. Quella di vedere, tra la sofferenza e la morte, un uomo che sceglie di scoprire un ideale e morire per questo, pensando al suo Paese e non a salvarsi. Il tedesco che lo crede vile, con quel disprezzo verso l'italiano che ha visto giocare su vari tavoli per cavarsela, e deve ripudiare quell'idea che si era creato.
Lo rivedrei cento volte, e cento lo mostrerei nelle scuole. Perché anche questo è un italiano.
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