Sognando Atene, malinconica anche quando spensierata, con quel senso tragico della vita, che non si spezza con il bicchiere.
Respirandola, con un'eco troppo antica per non riconoscerla. Pochi, stentati passi per un silenzio che sa di fragore. Mi fermo senza capire dove io sia finita veramente.
Tu mi dici, con quella voce ormai stanca - eppure ostinatamente romantica - che nessuno si chinerà a salvare la piccola Grecia, mentre correranno per l'Italia. Non so nemmeno cosa sia meglio, sprofondare in orgoglioso silenzio o ridere mentre ti acquistano.
So che mi scava il silenzio di Atene.
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