venerdì 1 febbraio 2013

L'insofferenza del 45 giri

Apprendo che oggi è il compleanno dell'ultrasessantenne 45 giri. Roba da rimetterlo in pista, se solo lo stereo fosse più conciliante. Da obsoleta, mi manca persino quando la puntina esitava.

Da superobsoleta, ricordo le fiabe sul 78 giri, minuscolo da mangiare con i piccoli sogni, e poi il 33 giri: ogni Lp era una conquista, un dono immenso.

Il 45 giri isolava la tua canzone preferita, fino a fartela venire a noia (ma col cavolo che lo ammettevi) e certo dava un po' da fare, anche se poi fu introdotto il meccanismo per infilare più dischi una sopra l'altro, pronti per l'uso. Questo più tardi: prima c'era da diventare insofferenti.

E poi il comando per tornare automaticamente a quella canzone. Finché musica non vi separi. Posso confessare che l'illusoria perfezione di cd e dintorni hanno decretato un certa distanza, cullato una grigia pigrizia in me?

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