Per consolarmi dalla nebbia invadente, penso e scrivo così. Vivo nella misty isle, nell'isola dove la foschia ha 100 nomi e in realtà non li esauriamo mai. Molti sono andati perduti, in apparenza, ma da qualche parte della nostra anima devono essere rimasti.
Vivo nell'isola fatata, dove misty è separato solo attraverso due lettere da mistero. Dove ci si rincorre senza trovarsi, e solo il fiato, rapidamente congelato, tradisce la presenza. Come un sussulto d'amore o un singhiozzo spezzato, in un nascondino testardo tra la nebbia.
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