Questo inverno tardivo e testardo mi ha trasmesso la voglia di mare. A me. Persino mare languido, naturalmente lontano da attenzioni soffocanti.
Mare da accarezzare anche solo nei pensieri. Il luogo - caldo - più potente dove mi riportano le sensazioni è Prassonissi. Rivivo quell'estasi sferzante di trovarsi all'incontro tra i due mari, in fondo a Rodi. Di vedere due facce opposte dell'essere natura: il volto riflessivo, quello impetuoso. Di trovarsi in mezzo senza poter fare praticamente nulla, se non tenersi stretto il cappello che altrimenti vola via. Di contemplare i due colori antagonisti e di stare in silenzio, perché tanto la tua voce viene rapita dal più potente.
L'incontro dei due mari ci riporta in mezzo, nella nostra fragilità, ma anche nella nostra possibilità di poter ammirare tutto questo. Si chiama possibilità, si può chiamare fortuna. Basta essere ancora convinti che quest'ultima, possiamo crearla noi.
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