lunedì 5 marzo 2012

Il derby e l'amico speciale

Non sono una bambina soltanto quando perdo il derby. Anche quando lo vinco, ecco. Così ieri il mio amico - laziale - mi ha ripagato con un silenzio assoluto.

E pensare che ci siamo pure "messaggiati" perché lui si trovava a una conferenza nella mia città. Ma eroicamente ha evitato ogni accenno alla sua vittoria. Che poi non è vittoria, va bene, perché ieri il derby non si è disputato causa nevicata, asteroide e via dicendo (vedi "Le partite che non si giocano").

Strano, è un tacito accordo che funziona solo con lui. Anch'io non verrei mai e mai sfiorata dall'idea di chiamarlo e vantarmi di un derby colorato di giallorosso.

L'argomento calcio lo sfioriamo solo quando le nostre squadre sono lontane anni luce dall'incontrarsi. E con frecciatine accettabili. Abbiamo un amico in comune giallorosso e diventiamo cattivelli solo su facebook, perché il nostro amico laziale non frequenta ai lidi. Ogni volta ci diciamo: glielo confessiamo, però.

Raramente lo facciamo, ma non per slealtà. Al contrario, perché ci dimentichiamo. Non è importante: la palla scivola via, quando in campo c'è la nostra amicizia.

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